Come scrivere un libro: buoni consigli per un libro di successo

Ha scritto Alessia Niccolucci, il

Come scrivere un libro Insomma, come scrivere un libro di successo, fantasy o autobiografico? Come diamine si fa a scrivere un racconto o un romanzo? E’ sufficiente prendere il notebook o una penna e cominciare a buttare giù una storia che ci è successa, o a cui abbiamo assistito come testimoni? Vendicarsi di chi ci ha fatto un torto in amore o in amicizia o sul lavoro? Quale è la tecnica? Ormai veline e calciatori scrivono storie e libri, e vendono tanto romanzi che parlano di serial killer, sesso perverso, curiosità e pettegolezzi politici e sociali spesso passati come cronache giornalistiche. E’ quindi sufficiente parlare di cose scandalose?

Semplicemente, come per le ricette, c’è un sistema di base e se mi seguite per qualche riga provo a spiegarlo.

In primo luogo dipende se vogliamo cucinare un piatto pronto, come un best seller scandalistico ad esempio o se vogliamo usare una ricetta di famiglia che richieda solo certi ingredienti e tempo e pazienza. Diciamo che scegliamo il secondo, poiché in caso del primo, spesso il lavoro del ‘cuoco scrittore’ è coadiuvato da tecnici che lo supportano e aiutano e certe grandi case editrici preparano il lancio pubblicitario come si fa per una nuova merendina.

Ma questo è mercato, non arte. Quindi torniamo a noi.

A questo punto dobbiamo avere una storia da raccontare, poiché è vero che l’arte prende ispirazione dalla vita, ma l’arte non è la vita e la vita non è una commedia; allo stesso modo il ritratto di una bella ragazza bionda non sarebbe stato eccezionale se Botticelli non l’avesse tramutata in Venere, rendendo la vita arte appunto, e immortalandone la bellezza in eterno. La storia deve essere verisimile ma non può essere vera: possiamo giocare col pubblico e dire che lo è, poiché il sogno e l’arte sono congiunti, poiché un’opera deve procurare  piacere, estetico o intellettale che sia. Hemingway aveva una barca e amava il mare ma non era un vecchio pescatore: forse ne aveva conosciuti o aveva ascoltato le loro storie. C’erano gli ingredienti e c’era il mestiere e la passione e così nasce ‘Il vecchio e il mare’.

Possiamo scegliere uno stile giornalistico per dare un’idea di verità, come per una cronaca con un linguaggio secco e asciutto; o scrivere in prima persona in modo che il lettore pensi che lo scrittore gli confessi in un orecchio i suoi segreti viaggi o amori o avventure. Possiamo usare la terza persona e i tempi del passato se vogliamo dare un’idea di sogno, di memoria, di semifantasia, come nelle storie dei film a lieto fine.

Nell’arte non esiste la verità della storia: nell’arte la verità è svelata nei personaggi, è l’essenza umana che viene svelata se è arte; o sennò è un ‘romanzo da edicola’ ove i personaggi sono appena abbozzati, sono ‘tipi’ appunto, come in un fumetto, in un western e per questo, come per un piatto pronto, ci creano forti e immediate emozioni, facili emozioni, che non ci fanno pensare e non ci nutrono ma ci appagono con falsi sapori il palato. Sono gli eccipienti artificiali, la differenza tra sentimentalismo e sentimenti, a cui purtroppo, siamo assuefatti.

Quindi abbiamo la storia, abbiamo il tempo e la passione e la vogliamo raccontare: immaginate di dover costruire una casa o disegnare un uomo. Come nei disegni di Leonardo si tira giù una bozza, di uno o più personaggi, caratteristiche, età, ruolo e ci si ispira, come lui, alla gente, alla vita ma, attenzione, loro non sono veri e ciò che fanno non è la verità, ma non è nemmeno una bugia. Si tratta, in sostanza, di far agire degli esseri umani come noi ma che, al contrario nostro nella vita reale agli occhi del lettore e dello scrittore sono nudi, completamente nudi e tu ne vedi e indovini ogni piega, ogni tratto, ogni miseria o virtù, ogni. Non si bara qui, mai. E quindi l’arte è verisimile e non uguale alla vita.

Sembrava più facile all’inizio, lo so, ma non è facile come non è facile scrivere ‘La Traviata’ solo conoscendo le note e una prostituta, come non è facile dipingere ‘La Gioconda’ solo conoscendo qualcuno con un sorriso ambiguo.

Bene: avete la storia, avete la voglia, la penna o il notebook e il tempo; ora dovete solo innamorarvi di quella cosa lì che state per fare come mia nonna si innamorava ogni volta della lasagna che cucinava la domenica con sublimi risultati.

Sembra sciocco ma è così: scrivere un libro, fare cose bellissime o buonissime non è impossibile, ma se dentro non avete qualcosa di grande da dare, ma grande davvero e mi riferisco all’amore per l’Uomo, che sia tuo commensale o tuo lettore, suonerai come una tromba sfiatata o farai un gran rumore che richiama l’attenzione un attimo e poi, passa veloce come è arrivato.

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Alessia Niccolucci Sono una scrittrice e un'insegnante
Scrivo romanzi, poesie, articoli da sempre e insegno a Roma. Ma considero la mia casa la Toscana da dove provengo. Vorrei dire di più ma è già tutto sul mio sito.
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