Il primo uomo sulla Luna

Ha scritto Alessia Niccolucci, il

Io non so perchè
gioco a immaginare sempre storie fantastiche
quadri di paesaggi sotto forma di favole
dove cantano i burattinai
canzoni che non ho sentito mai
ma che io già so..
(Syria, Alice nel Paese delle Meraviglie)

E’ morto Neil Armstrong, il primo uomo arrivato sulla Luna. Nato a Wapakoneta, Ohio, il 5 agosto 1930, l’astronauta americano aveva da poco compiuto 82 anni. Il comandante della missione Apollo 11, secondo quanto reso noto dalla famiglia, è morto per ”complicazioni post operatorie” in seguito ad un intervento di by-pass coronarico a cui si era sottoposto all’inizio del mese.
Non ho ricordi diretti di quelle immagini ma è certo che le polemiche successive sono state tantissime. Il mondo spaccato tra chi sentiva l’Uomo pronto per la conquista dell’Universo e chi trovava che Hollywood avesse ancora una volta fatto il gioco della colonizzazione statunitense del mondo occidentale.

Ancora una volta però, la gente si divide quando un uomo avvera il sogno di tutti, poichè i disfattisti amano mettersi ‘contro’ che è comunque una posizione di visibilità migliore che consente di essere notati, apparire intelligenti o sentirsi migliori dei migliori.

Il mondo si divide in chi lo costruisce, chi mantiene quel che si è fatto e chi sta a guardare perchè incapace o svogliato di fare l’una o l’altra cosa. E poi ci sono i distruttori. Persino nelle antiche mitologie, compresa quella degli Indiani d’America, il Coyote era il dio geloso che distruggeva o sabotava il lavoro di Manitù.
Perseguire i sognatori non è reato: anzi serve a farli sbrigare, di solito, a realizzare quel che sognano.
E toccare la Luna è stato possibile.

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Alessia Niccolucci Sono una scrittrice e un'insegnante
Scrivo romanzi, poesie, articoli da sempre e insegno a Roma. Ma considero la mia casa la Toscana da dove provengo. Vorrei dire di più ma è già tutto sul mio sito.
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