La vita che verrà

Ha scritto Alessia Niccolucci, il

dietrolangolo
A poco più di vent’anni, appena laureata, mi sentivo come un vaso pieno di miele che desiderava essere mangiato; desideravo anche condividere, migliorare il mondo, evitare agli altri gli errori degli adulti con cui ero cresciuta e che vedevo attorno, sanare le piaghe sociali, salvare il mondo.

Decisi perciò di insegnare e mi illusi che stavo facendo per il bene. Per anni ho insegnato con passione idee e ideali, nozioni e pensieri certa, sicura, che il mio supporto alle famiglie, ai ragazzi i cui occhi ho visto susseguirsi dietro ai banchi innumerevoli e di cui ho scordato i nomi ma mai le espressioni di ognuno di loro, alle madri accorate o distratte che fossero, fosse essenziale, forte, edificante, importante. Mi sentivo cemento della società.

Ma la società cambia. O cambiano le illusioni. O cambiamo noi e con noi le leggi, le persone le esigenze del mondo.
Sarà stato il rincontrare quegli occhi divenuti adulti e persi, come quelli degli altri, tra la folla degli occhi che avevo voluto nutrire di ideali che erano solo di carta o miei o di pochi, non so; sarà stato il comprendere che per molti l’istruzione è merce e non pane, sarà stato che nessuno si è salvato o educato con un pensiero se salvato non era già prima di arrivare a me. Sarà stata la famiglia italiana che con gli anni è scaduta in un pit-stop da dove correre a mangiarsi il mondo. Sarà che è lecito che tutti abbiano accesso alla conoscenza, ma è lecito che la conoscenza si difenda dagli stupri degli squali. Sarà che come nella parabola del seminatore, non al contadino ma al terreno che raccoglie il seme sta la responsabilità dei frutti.

E poi c’è la legge, le leggi, di mercato e italiane. C’è la comprensione che i tagli alla cultura e alla scuola sono parte di un progetto che mira a selezionare, lasciando al grande pubblico la pubblica piazza con tutti i suoi spifferi: una comprensione che dopo anni di lavoro, diviene certezza di fronte all’insipienza dei più, di molti che accedono alla scuola o all’università solo perchè sì; e parlo di tutti, dagli utenti a chi ne fa parte a tutti i livelli.

Rimangono i sognatori, gli idealisti, le vecchie guardie e i templi confermati dal tempo: ma il loro tempo è segnato, come il mio.
E il finir talvolta, è solo l’angolo di una svolta.

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Alessia Niccolucci Sono una scrittrice e un'insegnante
Scrivo romanzi, poesie, articoli da sempre e insegno a Roma. Ma considero la mia casa la Toscana da dove provengo. Vorrei dire di più ma è già tutto sul mio sito.
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