Me la canto e me la suono
Sembra importante chiarire sempre e metter nero su bianco. Per me è diventato essenziale e quindi vediamo di chiarire chi sono: sì, perché sul profilo Facebook, alla voce professione appare la parola scrittrice che per ragioni che non comprendo suscita moti di stizza o peggio..Scrittrice, senza virgolette o corsivi, tout court.
Una volta, una collega mi disse che anche a scuola poteva non esser gradito definirsi tale, poiché molti docenti sono o avrebbero voluto essere altro e moltissimi hanno provato, con più o meno risultati, a scrivere qualcosa. Ma d’altronde, posso affermare per esperienza, che nel mondo del giornalismo non è diverso: poiché un po’ tutti i redattori o i colleghi stan lì a contar le virgole, le doppie e le perifrasi che usi. Sarà perché, lo dico per esperienza, a non saper scrivere non sono solo gli scolari – e legittimamente! – ma soprattutto moltissimi adulti laureati che oltretutto, lavorano, o pretendono di lavorare, con penne e e lingua italiana.
Ho cominciato a scrivere nel 2001 seriamente. Prima come molti, scribacchiavo tenendo per me le mie cose: se faccio eccezione per una favola scritta in seconda elementare con cui vinsi un premio regionale.
Nel 2003 pubblicai, su consiglio di un vicino di casa scrittore e pittore, il mio primo libro di poesie. Duecentocinquanta esemplari editi a mie spese che andarono a ruba nelle serate e nelle librerie che mi ospitarono. Lo dico con sincera modestia, e felicità, naturalmente. Il ricavato intero lo versai a Medici senza frontiere. Lo dico con sincero orgoglio. I doni vanno condivisi. Quelle poesie rimasero on line sul sito della mia scuola sinchè rimasi a lavorare con loro, come un segno di pregio per l’istituto: bontà del Preside. Se volete leggerne qualcuna, di quelle vecchie poesie, su questo sito ne trovate una piccolissima raccolta.
Dal 2001 al 2013 ho collaborato saltuariamente come giornalista per varie redazioni, occupandomi di cultura e società. Qualche articolo è anch’esso qui, sul mio sito.
Nel 2007 pubblicai la prima parte della saga Donne che parlavano con gli alberi, a cui seguirono nel 2008 la seconda e nel 2010 la terza. Presentati alla Fiera Più libripiùliberi di Roma e in tante, tantissime altre librerie, salotti, biblioteche, cafè italiani ( e non solo..). Donne che parlavano con gli alberi è stato adottato in dieci biblioteche dell’ Istituto delle Biblioteche di Roma. Lo trovate solo lì, in qualche biblioteca d’oltralpe o in qualche bancarella di usato, perchè altrove è esaurito da qualche mese.
Nel 2011 con una altro editore è uscito Nel nome di lei presentato alla Fiera del Libro di Torino e in altri eventi qua e là.
Alcuni racconti sono usciti dal 2006 a oggi, in vari giornali e riviste letterarie o di costume. Uno di loro Sbattimi che non la conosco è stato anche tradotto e pubblicato in Svezia. Per due volte sono stata ospite del Festival letterario Caffeina di Viterbo. Sono stata intervistata dal Maurizio Costanzo e ho avuto tre recensioni sul Il Venerdì di Repubblica, altre recensioni su Il Tirreno e in altre riviste e giornali. Tutto quanto è qui, on line.
Quest’anno, nel 2013 il mio ultimo lavoro: una raccolta di poesie intitolata La Terra del tempo. E sempre qui, sul sito, trovate tutte le informazioni su eventi passati e futuri, qualora le meravigliose persone che seguono la mia pagina Fb Donne che parlavano con gli alberi volessero un giorno venirmi a sentir chiacchierare dal vivo!
Non ho mai avuto un agente letterario, né agganci specifici con nessuno. Non sono una velina né la fidanzata di un calciatore.
Sono una scrittrice. Punto e basta. E un’ultima cosa: la letteratura è invenzione. Non cercate mai uno scrittore nei suoi personaggi: al massimo vi troverete solo la lezione di vita che altri gli hanno dato.
(1 voti, media: 5,00 su 5)
Loading...Ti piace? Condividi!