Scuola, genitori e figli

Ha scritto Alessia Niccolucci, il
Lincoln e figlio

Lincoln e suo figlio

In un mondo dove – lo abbiamo detto tante volte – il diritto di studio si è trasformato nel diritto al titolo di studio, a girar per scuole se ne vedono delle belle: specialmente uscendo dal caldo nido della scuola dell’obbligo ed avventurandosi nelle superiori ove, un tempo, si forgiavano le menti dei giovani che, dotati di una qualche qualità intellettuale e civile, si preparavano giudiziosamente a offrire i loro servizi al mondo e a goderne poi, giustamente i privilegi.

Ma oggi si saltano i primi passaggi: dalla scuola dell’obbligo si vuol passare in tanti, direttamente a godere i privilegi del titolo che si ritiene automaticamente conceda. Che lo si meriti o no. Si salta la parte delle qualità intellettuali e civili, del prepararsi giudiziosamente e dell’offrire i propri servigi. Si vuol arrivare di corsa al dessert. E chi non lo permette è un persecutore, non un educatore, né tantomeno un civile osservatore. Le delazioni, le calunnie, la cattiva ignoranza sono orpelli di cui adornarsi e per cui gli sciocchi li ammirano e rispettano. Insomma, sembrerebbe un mondo di giovani mostri: ma non è così, assolutamente. I mostri, per legge, dovrebbero essere in grado di intendere e volere, cosa che un minorenne, per quanto malizioso e cattivo (come direbbe Verga), non possiede in misura tanto grande e lungimirante.

I responsabili legali e morali sono i genitori che mirano a far dei propri pargoli qualcuno chiunque esso sia, a ogni costo, a ogni prezzo, ad ogni incastro. Non mi va molto di perdermi in chiacchiere senza fine e scopo, poiché ad ammaestrar le capre si ricava poco, specie se già bell’ e cresciute. E poi lo farò altrove: però mi soddisfo di allegare una lettera di un genitore all’insegnante del proprio figlio. Chissà che non ammaestri, nell’attesa di altro, chi di dovere non se ne intende da tempo.

LETTERA DI ABRAHAM LINCOLN ALL’INSEGNANTE DI SUO FIGLIO

Dovrà imparare, lo so, che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri.
Però gli insegni anche che, per ogni delinquente, c’è un eroe;
che per ogni politico egoista c’è un leader scrupoloso….
Gli insegni che per ogni nemico c’è un amico.
Cerchi di tenerlo lontano dall’invidia, se ci riesce,
e gli insegni il segreto di una risata discreta.
Gli faccia imparare subito che i bulli sono i primi ad essere sconfitti….
Se può, gli trasmetta la meraviglia dei libri….
Ma gli lasci anche il tempo tranquillo per ponderare l’eterno mistero degli uccelli nel cielo, delle api nel sole e dei fiori su una verde collina.
Gli insegni che a scuola è molto più onorevole sbagliare, piuttosto che imbrogliare
Gli insegni ad avere fiducia nelle proprie idee, anche se tutti gli dicono che sta sbagliando
Gli insegni ad essere gentile con le persone gentili e rude con i rudi.
Cerchi di dare a mio figlio la forza per non seguire la massa, anche se tutti saltano sul carro del vincitore
Gli insegni a dare ascolto a tutti gli uomini,
ma gli insegni anche a filtrare ciò che ascolta col setaccio della verità, trattenendo solo il buono che vi passa attraverso.
Gli insegni, se può, come ridere quando è triste.
Gli insegni che non c’è vergogna nelle lacrime.
Gli insegni a schernire i cinici ed a guardarsi dall’eccessiva dolcezza.
Gli insegni a vendere la sua merce al miglior offerente, ma a non dare mai un prezzo al proprio cuore e alla propria anima.
Gli insegni a non dare ascolto alla gentaglia urlante e ad alzarsi e combattere, se è nel giusto.
Lo tratti con gentilezza, ma non lo coccoli, perché solo attraverso la prova del fuoco si fa un buon acciaio.
Lasci che abbia il coraggio di essere impaziente.
Lasci che abbia la pazienza per essere coraggioso.
Gli insegni sempre ad avere una sublime fiducia in se stesso,
perché solo allora avrà una sublime fiducia nel genere umano.
So che la richiesta è grande, ma veda cosa può fare…
E’ un così caro ragazzo, mio figlio!
(Abraham Lincoln)

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Alessia Niccolucci Sono una scrittrice e un'insegnante
Scrivo romanzi, poesie, articoli da sempre e insegno a Roma. Ma considero la mia casa la Toscana da dove provengo. Vorrei dire di più ma è già tutto sul mio sito.
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