Vita e Ragione

Ha scritto Alessia Niccolucci, il

Notre-Dame ha detto di no al massacro degli angeli del Tibet: Parigi vale più di un’Olimpiade, oltre che di una messa.

La vita e la sua difesa devono essere al centro di tutte le politiche e di tutte le scelte: sia che la vita sia un bene in arrivo, sia che sia nel presente, negli occhi di una donna dinnanzi a un bivio, sia che sia rugosa e si avvii al suo termine, cercando il diritto di un lieto fine.

Alle base di una politica al femminile, che sia fatta in una cucina o altrove, ci deve essere lo sguardo di una donna. Non di una donna qualunque, non di un essere nato casualmente di sesso femminile, ma di una giardiniera della vita, di una nutrice che senta della poesia nella scelta, ne colga la filosofia, l’amore della conoscenza della vita.

Filomena non capisce la guerra: accetta la legge degli uomini, ma lei non capisce che significhi morire se non quando, come un albero o una pianta del suo orto, la fine naturale o un’altrettanto naturale catastrofe non la recida o la spenga. Filomena sa solo che i suoi figli vanno a morire, se qualcuno non li proteggerà e il resto non conta.

La vita va protetta ad ogni costo, la vita di tutti.

Il potere della ragione, per quanto affascinante nel suo narcisismo, non tutela le nostre vite, le esistenze dei nostri figli e ci si dimentica che il potere della madre è più forte di quella del padre, di fronte alla vita, come maggiore è la sua responsabilità.

Si sentono frasi vendute per femminili, come “Io sono una donna non convenzionale”, o “Io sono una donna semplice” o “libera” e così via. Ma quale donna dicendolo, rivolge un occhio anche alla sua pancia? a quella calamita che ti trattiene a terra, vicino alla terra e ai suoi cicli naturali, fonte di vita fisica e psichica, ricchezza del cuore per le donne e per chi attorno a loro ruota?

Chi di noi si ricorda del senso della vita quando decide chi sposarsi, quando vota, quando sceglie insomma, qualunque via che comporti una responsabilità non solo verso se stessa, ma anche verso qualcun altro?

Filomena amava “combinar matrimoni” per tutelare la vita, di chi amava e di chi sarebbe venuto dopo di loro.

Alcune bambine piangono quando dinegono donne: capiscono, pur senza saperlo in coscienza, che da quel giorno devono lasciare l’innocenza per prendersi una responsabilità che non è più solo dellapropria persona.

L’era presente ci soccorre con la scienza e la conoscenza: ma la coscienza è un dovere tutto tuo, donna.

Il silenzio è d’oro, purché non sia vigliaccheria o ipocrisia: un tempo forse, le donne non potevano parlare. Oggi credo, lo devono.

A volte c’è molta più saggezza nel centrino di una nonna che nelle tesi di laurea e nei bilanci economici di una giovane donna, poiché nei primii si legge, intessuta nella trama, l’arte della pazienza.

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Alessia Niccolucci Sono una scrittrice e un'insegnante
Scrivo romanzi, poesie, articoli da sempre e insegno a Roma. Ma considero la mia casa la Toscana da dove provengo. Vorrei dire di più ma è già tutto sul mio sito.
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