Poesie XLV: “La figlia di Abele” *

Ha scritto Alessia Niccolucci, il

Mi supposi straniera
nella mia terra
estranea alla frasca
e al gorgo del fosso
giaciglio serale
del cristallino
cigno ascetico.
Temevo la colpa
l’odio fraterno
la sua arroganza
che mi abbatté.
Scruto Caino
celata
tra i fili dell’erba
che stillano
sulla terra feconda:
ripasso con dita
ideali
le mie cicatrici
rosea trapunta.
Aliena non sono
uccisa nemmeno,
appare la testa
dal sacco che usasti
per confondere i fati.
L’erede sono io
svagata creatura
plasmata da Dio

* Vincitrice «Premio Fiori della Pace 2001»

1 Star2 Stars3 Stars4 Stars5 Stars (1 voti, media: 5,00 su 5)
Loading...

Ti piace? Condividi!

Alessia Niccolucci Sono una scrittrice e un'insegnante
Scrivo romanzi, poesie, articoli da sempre e insegno a Roma. Ma considero la mia casa la Toscana da dove provengo. Vorrei dire di più ma è già tutto sul mio sito.
Seguimi su Facebook Twitter Google+ RSS e-mail