Carlo Magno, gli amori, gli eredi

Ha scritto Alessia Niccolucci, il

carlo magno Alla morte di Pipino il Breve(768) gli succedono i figli: Carlo e Carlomanno, il quale però muore quasi subito (771) lasciando Carlo unico sovrano dei Franchi. Carlo Magno fu certamente il più grande re del Medio Evo, uno di quegli uomini che lasciano una traccia indelebile nella storia. Incerto è il significato preciso del suo nome: semplicemente Carlo, a cui venne in seguito aggiunto “Magno” (il grande) oppure Karlmann che significa “Carlo il forte”? E’ certo però che egli fu soprattutto un geniale guerriero.

Questo grande sovrano durante il suo lunghissimo regno, dovette affrontare una moltitudine di problemi sia interni che esterni. Aveva trentun anni quando iniziò la conquista dell’Europa.

Il Papa lo aveva chiamato in suo aiuto contro i Longobardi che, guidati da Desiderio, avevano nuovamente invaso i territori della Chiesa e ne minacciavano l’indipendenza. Carlo Magno scese in Italia, sbaragliò i Longobardi e si fece proclamare loro imperatore.

Fu un abile diplomatico nel regolamentare i rapporti con il Papato e nel mantenere contatti con l’impero di Bisanzio. Proseguì la lotta contro i Musulmani in Spagna, sedò le rivolte contro i Franchi in Italia, combattè contro i popoli Barbari che premevano ai confini.

In poco tempo Carlo Magno si conquistò un impero gigantesco, il Sacro Romano Impero, che si estendeva dalla Spagna fino all’Elba e fino a Roma. Per amministrare un territorio così vasto Carlo Magno lo divise in Feudi e si serviva dei suoi rappresentanti:

  • Ai Marchesi aveva affidato le Marche

  • Ai Conti aveva assegnato le Contee

  • I Baroni invece lo assistevano negli affari ordinari e guidavano le truppe.

Nelle assemblee generali che si tenevano ogni anno a primavera (Campo di Maggio) venivano elaborate le leggi dell’impero. A queste assemblee partecipavano i Conti, i Marchesi, i Baroni e i Vescovi, che annotavano le decisioni dell’Imperatore e dei suoi consiglieri.

Al di fuori di queste leggi, i vari popoli conservavano i propri usi e costumi. Per assicurarsi che le leggi venissero ovunque applicate e che il popolo non subisse prepotenze da parte dei vari signori, Carlo Magno si serviva dei Missi Dominici.

Questo sistema era rafforzato da speciali vincoli di fedeltà che legavano personalmente numerosi sudditi all’Imperatore. Erano sudditi che avevano giurato solennemente di essergli fedeli, soprattutto in guerra e che, in cambio dei servizi militari prestati, ottenevano terre o privilegi particolari e, poiché tutto era nelle mani dell’Imperatore, questa organizzazione si dimostrava particolarmente salda.

Carlo Magno ha consolidato l’alleanza con il Papa: per gratitudine la notte di Natale dell’anno 800 Leone III lo incoronò Imperatore.

Durante il regno di Carlo Magno ha inizio una vera e propria rinascita culturale, un’opera grandiosa se si pensa ai tempi in cui egli visse, tempo di barbarie e di ignoranza.

La ripresa economica dell’impero è invece più lenta. L’economia è essenzialmente basata sull’agricoltura, le zone agricole sono molto distanti tra loro ed il commercio era difficoltoso.

L’origine e la forza dei Carolingi sta nel fatto che essi sono soprattutto capi dell’esercito. Gli uomini avevano l’obbligo di prestare servizio militare, nacque così una nuova istituzione, la cavalleria, ma solo i nobili potevano diventare Cavalieri.

La società feudale ha un rigido senso della gerarchia. Il Feudatario nel Castello era considerato come un sovrano. Pochi erano i contadini che possedevano piccole proprietà, la maggior parte erano affittuari e costituivano i servi della gleba. Pochissimi gli artigiani e mercanti.

Carlo Magno, forse consapevole della vastità del suo impero, lo aveva diviso fra i suoi tre figli: Carlo, Pipino e Ludovico il Pio, già nell’806, prima di morire. Per la morte dei suoi fratelli però Ludovico resta solo erede e nell’813 viene incoronato Imperatore.

Ma nessuno dei successori di Carlo Magno è in grado di continuare l’opera che il grande Imperatore ha iniziato; già sotto Ludovico il Pio, compaiono le prime difficoltà: i suoi tre figli lottano tra di loro per dividersi l’impero e questa guerra fratricida spezza la fragile unità che Carlo Magno aveva creato. L’ultimo dei Carolingi, Carlo il Grasso, riunisce ancora l’Impero, tuttavia la sua inettitudine fu tale che i nobili lo deposero nell’887. L’Impero Carolingio si sfasciava definitivamente.

Dalle sue rovine sorgeranno i primi regni nazionali: Francia, Germania, Italia.

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Alessia Niccolucci Sono una scrittrice e un'insegnante
Scrivo romanzi, poesie, articoli da sempre e insegno a Roma. Ma considero la mia casa la Toscana da dove provengo. Vorrei dire di più ma è già tutto sul mio sito.
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