Egopornografia

Ha scritto Alessia Niccolucci, il

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Il Narcisimo è una cosa conosciuta: ma siamo ormai andati oltre.
In effetti è imbarazzante vedere foto di ragazzi tra i 12 e i 35 anni ( ahimé..) sovente caricate di allusioni sessuali forti e splicite, per non dir volgari.

E’ già angosciante vedere pseudo-bambini esercitare un erotismo esplicito che non è seduzione ma esattamente erotismo, in un’età in cui non si conosca il senso della parola amore, coppia, rapporto umano con il sesso opposto, ma vedere lo stesso da parte di giovani di trentacinque e passa ( eccome!) anni, è umiliante e rimanda al grado di immaturità mentale e culturale di questa nostra disgraziata popolazione nazionale.

La parte migliore poi, è la lettura, se presente in FB, dei commenti sgrammaticati e semianalfabeti degli amici virtuali, che lasciano comprendere come fenomeni quali Nando del Grande Fratello siano poi non tanto eccezione che conferma la regola, ma semplice eco mediatica di che tipo di società è stata cresciuta e allevata con l’omogenizzato televisivo.

Il fenomeno non è nazionale ma generazionale: e nello squallore delle immagini vuote che ci tocca di guardare, studiamo con mestizia il volto di una involuzione globale in cui l’informazione ossessiva ha spiazzato la cultura e la psicosi televisiva ha esasperato l’apparire all’essere, a scapito della dignità personale che si mette in gioco senza possibilità di redenzione.

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Non serve essere pediatri per ricordare che il livello di autogratificazione sessuale (fase fallica, la chiama Freud) avviene nel neonato e nell’infante tra i 3 e i 6 anni. Un’età che si riterrebbe abbondantemente superata con successo se non si riproponesse poi, all’infinito. La necessità di rendersi visibili sessualmente dal proprio genitore dle sesso opposto, si trasferisce al mondo mantenendo la stessa ossessività che l’infante ha nei confronti della propria famiglia.

La necessità di gratificazione sessuale non fisica quindi, ci presenterebbe una società infantile e mai cresciuta. Ma persino i pediatri più all’antica sanno che non educare il bambino all’autonomia ne lede gravemenete le capacità di sviluppare individualità e coscienza di sé e quindi la domanda che sorge è perché questi bambini non siano mai divenuti adulti. O, quando accade a quelli ancora lo sono, perché abbiano questa incapacità di crescere.

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Alessia Niccolucci Sono una scrittrice e un'insegnante
Scrivo romanzi, poesie, articoli da sempre e insegno a Roma. Ma considero la mia casa la Toscana da dove provengo. Vorrei dire di più ma è già tutto sul mio sito.
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