I matti, le sindromi e il racket dei farmaci

Ha scritto Alessia Niccolucci, il

mad-doctor-18545381Finalmente è ufficiale: gli psichiatri ( e gli psicologi, ahimè) potranno prescrivere farmaci e diagnosticare sindromi anche per situazioni di normale disagio emotivo. Poichè già non basta l’ampio, ampissimo uso, che di psicofarmaci fanno anziani un po’ tristi, donne frustrate e ragazzi iperviziati o ignorati, adesso si avrà anche un prontuario ufficiale per lavarsene le mani.
Lo sanno bene gli insegnanti, che da qualche anno sono alle prese con un genere tutto nuovo di falsi invalidi scolastici, vie preferenziali battute da genitori annoiati o iperprotettivi che pretendono curricola di eccezione per i loro rampolli normalissimi o bende agli agli occhi per quelli maleducati o problematici ( per usare un eufemismo).
E così, ai BES e agli altri extracurricolari si vanno ad aggiungere, anche fuori dal territorio accidentato della scuola, tutta una serie di nuovi pazienti inesistenti, con le sindromi invisibili come i vestiti dell’imperatore della nota favola.
Ma andiamo per ordine ed elenchiamoli per benino:

Lutto a rischio Il cordoglio per la perdita di una persona amata era considerato motivo sufficiente per escludere, almeno nei primi due mesi, qualsiasi diagnosi di depressione. Non è più così: dal giorno dopo il funerale un medico potrebbe prescrivervi una terapia.

Bambini adirati I ragazzini fra i 6 e i 18 con tre o più “scoppi d’ira” alla settimana potrebbero soffrire di “disturbo
di disregolazione dell’umore”. A prescindere da cosa li faccia arrabbiare.

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Malattie da Tv Fra i nuovi disturbi spunta anche la sindrome da accaparramento, ovvero quella tendenza ad accumulare oggetti e scarti che è alla base di un reality di successo, “Sepolti in casa”.

Folli da caffè Nelle dipendenze pericolose spunta anche quella alla tazzina: i “caffeinomani” entrano nel registro
delle persone con problemi psichici.

Achtung abbuffate Basta abbuffarsi davanti al frigo una volta a settimana per rischiare di soffrire di “disturbo da alimentazione incontrollata”.

Timidi? No grazie Se per sei mesi (o meno) un adulto o un bambino dimostrano di avere difficoltà a parlare in pubblico, sia tra parenti che fra sconosciuti, possono soffrire del disturbo “d’ansia sociale”. Novità: non deve essere la persona a dichiarare la sua difficoltà. Se è eccessiva lo può stabilire anche il medico.

Giorni pericolosi Anche il pre-mestruo può essere patologico. Fra il 2 e il 5 per cento delle donne, scrivono gli autori del Dsm-5, ne soffrirebbe in modo così grave da rendere loro impossibile andare al lavoro. Terapia prescrivesi!
(fonte L’espresso 21/3/2014)

Ebbene sì, non stiamo scherzando: se avete il ciclo o siete timidi avete diritto ad una cura con psicofarmaci e dovere di andare da uno strizzacervelli.

Sono una scrittrice, oltre che insegnante: in entrambe queste attività servono creatività, fantasia e coraggio quotidiani. Eppure ammetto, che a tanta follia non ero arrivata nemmeno io…

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Alessia Niccolucci Sono una scrittrice e un'insegnante
Scrivo romanzi, poesie, articoli da sempre e insegno a Roma. Ma considero la mia casa la Toscana da dove provengo. Vorrei dire di più ma è già tutto sul mio sito.
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