L’amor di Lontano

Ha scritto Alessia Niccolucci, il

In verità, la poesia dell’Amore di lontano l’avevano già scoperta i poeti provenzali durante il medioevo d’Europa: giovani menestrelli e cavalieri senza regno amavano in segreto le belle castellane o le ricche principesse, irraggiungibili se non attraverso i versi di una poesia d’amore, fra le cui rime,sapientemente celato a chinque, era rivelato a lei e solo per lei, l’amato nome in modo tale che solo la destinataria dei sospiri sapesse la verità. E quegli amori impossibili si nutrivano proprio di quella irraggiungibilità, di quella non vicinanza, del non possesso: si nutrivano della negazione di tutto ciò che oggi noi intendiamo per amore; eppure erano ricambiati e portavano spesso a imprese eroiche gli amanti segreti o alla morte comune come nelle tragedie più famose. Oggi sembrerebbe improbabile, nell’era della comunicazione, della liberazione sessuale, del “fast food” dei rapporti umani di tutti i livelli, concepire un amore fatto di poco contatto e di molto pensiero, ma non è così,a dispetto delle apparenze; provare il desiderio di essere altrove, sognare chi si ama come se si avesse accanto, appagarsi della tensione del desiderio inappagato, fare tesoro di ogni istante condiviso, prezioso perché raro: tutto questo esiste ancora. Gli amanti a distanza, separati dallo spazio di un oceano, vivono l’amore più intensamente di chi, più fortunato, come un giovane ricco, ha tempo da perdere con chi ama e da sprecare, senza apprezzarne la gioia e i momenti donati dall’altro. Godere a pieno di una telefonata, di un’ora soltanto, talvolta, di tempo insieme, di una foto inviata o di un sms strappato alla routine di giorni dai tempi distanti perché resi inconciliabili dalla diversa latitudine, è l’assaporare sino in fondo, ogni dono che l’altro riesce a fare pur di farsi sentire lì, con noi. Non serve molto all’amante a distanza, poiché ogni segnale è dono, gioia: l’amante a distanza non ha dubbi d’amore, né può permettersi egoismi o futili gelosie, non c’è tempo nello spazio di un’unica telefonata giornaliera, da sprecare in litigi o sterili egoismi, non si è ricchi di tempo da sprecare. Come in un romanzo, l’altro diventa il protagonista eroico del nostro sogno d’amore, perfetto persino nelle incongruenze, nelle ingiustizie, nelle mancanze: il non averlo vicino rende l’altro eterno e onnipresente, superando tempo e spazio che, come ognun sa, sono percezioni e non reali, sono soggettivi e non oggettivi..ma c’è dell’altro. I trovatori medievali ritenevano che L’Amore di Lontano servisse all’uomo, che nella tensione inappagata cresceva spiritualmente poichè, abituandosi a non avere il corpo del suo amore, era costretto a rivolgere ogni energia allo spirito, al concetto stesso dell’amore e dell’oggetto d’amore. Chi oggi ama di lontano ha due tesori: la libertà di amare e la libertà di vivere. Chi oggi ama di lontano sa, che chi ama è suo per sempre poiché vive in un interregno fra ciò che si ha e ciò che non si ha, non per mancanza d’amore, ma per impossibilità materiale. Come ritengono giustamente gli orientali, la tensione di godere di un istante destinato ineluttabilmente a finire, rende eterno e unico l’istante, moltiplicandone la gioia che procura all’infinito. Chi oggi può dirlo davvero?E’ forse una scelta meno coraggiosa, ma può rivelarsi una via per sperimentare la nostra capacità di volare col cuore senza indigestioni di solitudine a due a cui la frequentazione quotidiana talvolta riduce le nostre storie d’amore. Sinché non ci si incontra e si scopre di amarci per sempre o a volte, di amare la libertà di amare più del bisogno di non sentirci soli tutti i giorni.

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Alessia Niccolucci Sono una scrittrice e un'insegnante
Scrivo romanzi, poesie, articoli da sempre e insegno a Roma. Ma considero la mia casa la Toscana da dove provengo. Vorrei dire di più ma è già tutto sul mio sito.
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