L’uomo e la donna

Ha scritto Alessia Niccolucci, il

Ad una domanda diretta i medici ci rispondono che è vero: il cervello degli uomini e quello delle donne sono diversi. Funzionano diversamente. La ragione-e non la colpa- dipende da un ponte che unisce e collega i nostri due emisferi cerebrali, il destro e il sinistro, adibiti, lo si sà, a differenti funzioni. Orbene, codesto ponticello pare sia più grande per le donne e più sottile negli uomini il che, in termini medici, si traduce in differenti potenzialità e attitudini. In parole povere quindi, le donne sono più abitudinarie, strutturate, ottime a eseguire e a riproporre schemi e acquisire risoluzioni immediate, nonchè più portate per le lingue. Gli uomini invece, avendo una minore capacità di far funzionare in sincrono le due parti, tendono a lavorare col cervello in modo asincrono e quindi sono meno ripetitivi, più fantasiosi e disattenti, capaci di scindere le due funzioni e di dividere le proprie espressioni in termini di azioni e pensieri.

Se ci pensate è vero. Le aspettative delle donne e degli uomini quindi, talvolta, sono incapaci di coincidere. Gli uomini ci sorprendono e poi ci deludono quando non si ripetono, e se con lagne o minacce, finisce che ci accontentano, poi la loro testa – e non solo- va altrove perchè naturalmente portata a questo.

D’altronde non è altro che la sicurezza che la ripetitvità ci offre che chiediamo e non è che la libertà che ci chiedono. Tutto si traduce in questa massima.

Scendiamo a terra, nel pratico.

Un uomo ha fame e desidera cibo e lo fa e lo dice e cerca di soddisfare tale semplice bisogna. Una donna ha fame e desidera cibo e non sempre lo fa e non sempre lo dice perchè spesso, deve prima soddisfare altre necessità più impellenti, come i figli o la dieta o la buona educazione.

Di esempi così, se ne possono far molti ma ecco che appare evidente, che oltre alla medicina entra ora in gioco un nuovo elemento. la cultura, ovvero l’educazione o convenzione sociale che dir si voglia.

Sì, poichè la donna sarà pure vero che ha questo dannato ponticello un pò più rigido di quello del suo amico del cuore, ma è anche vero che negli anni c’è chi si è divertito a rinforzarne i piloni e a renderci quindi, ancor più insicure e bisognose di certezze.

E’ un pò complicato, ma riproviamoci fiduciosi. Lui e lei sono soli, sul divano e si piacciono sebbene non si conoscano ancora molto. Lei cerca tenerezza prima, cerca conferme; lui non ne ha bisogno, lui è perfettamente cosciente di ciò che entrambi vogliono e a questo punto ha varie possibilità da giocare: essere diretto e sincero, mentire e raccontar storie, concedere tenerezza per arrivare al dunque. Nel primo caso, tutto dipende e molto si rischia, nel secondo si ottiene ora e si paga -forse-dopo- nel terzo idem.

Dipende se il fine di lui e di lei coincidono o no e se entrambi, per compiacersi, prendano le sembianze o i modi l’uno dell’altra. Ma in profondità, cambiano, come si vede, le modalità operative.

Sforziamoci di acquisire i dati forniti e applicarli via via ai momenti che condividiamo coi nostri “lui” e le nostre “lei” con il piacevole obiettivo, di andare oltre, almeno per una volta. Concludo con un’avvertenza la facile ricetta: perchè funzioni è necessario, come sempre, che i due ingredienti principali siano genuini, perchè se sono marci o adulterati, allora il risultato non sempre è garantito.

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Alessia Niccolucci Sono una scrittrice e un'insegnante
Scrivo romanzi, poesie, articoli da sempre e insegno a Roma. Ma considero la mia casa la Toscana da dove provengo. Vorrei dire di più ma è già tutto sul mio sito.
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