Per scrivere bisogna sporcarsi le mani?

Ha scritto Alessia Niccolucci, il

scrivere Se scrivere fosse come vendere detersivo, quel che segue è la risposta che cercate: se non siete già famosi per qualche scandalo personale o perché bellocci di vostro. Io non sono né l’uno né l’altro ma per onestà ve lo condivido qui sotto, casomai aveste aspirazioni industriali più che artistiche.

E per onestà intellettuale, lo preciso ulteriormente come scrivere un libro.

“Quando si smette di scrivere per se stessi e si inizia a scrivere con un occhio al potenziale pubblico, uno dei maggiori timori è quello di raccontare fatti banali, incapaci di suscitare l’attenzione dei lettori. Nella nostra preoccupazione, talvolta ci lasciamo abbindolare dalla panacea che alcune fonti (non molto professionali) ci propongono: la sorpresa. Per impedire al lettore di annoiarsi, cosa c’è di meglio che una bella svolta repentina, un finale imprevisto, una rivelazione?
Questa, che in alcuni casi è un’ottima risorsa, se mal gestita riesce spesso controproducente.
– I colpi di fortuna.
Alcune sorprese consistono di interventi esterni o casualità che risolvono situazioni critiche: l’oggetto perso e ritrovato nel momento in cui serve, il personaggio che passa casualmente quando la protagonista rischia di essere violentata e così via. Pessime soluzioni dal punto di vista narrativo. Se il lettore deve concederci l’agognata “sospensione dell’incredulità” (“quello che mi racconti non è vero, ma farò finta che lo sia”), da parte nostra dobbiamo presentargli una storia plausibile; e visto che i guai dei personaggi sono il motore che porta avanti la storia, risolverli con colpi di bacchetta magica funzionerà più o meno come l’aggiunta di acqua nella benzina.
– L’asso nella manica
Un altro tipo di sorpresa è quella in cui un personaggio della storia (di solito il protagonista) rivela nel finale un’abilità speciale, che sia nelle arti marziali, nella ventriloquia o nel salto in alto. Se non abbiamo seminato nel corso della storia qualche piccolo indizio, chi ci crederà? La bravura dell’autore si nota anche in questa capacità di mimetizzare le piccole anticipazioni senza rivelare ciò che deve rimanere celato fino alla fine.
– La sorpresa senza senso
Certe volte la sorpresa non ha nessun significato all’interno della storia, ma viene lo stesso inserita “perché fa saltare il lettore sulla sedia”. L’arrivo di un meteorite, oppure di un vampiro in una storia realistica, stupisce sicuramente… che però piaccia (e sia sensato) è tutta un’altra storia.
Per essere efficace, insomma, la sorpresa non deve essere troppo… sorprendente, anzi, va anticipata e resa credibile (con discrezione!) nel corso della storia. In questo modo all’iniziale “oooh!” del lettore seguirà un “adesso capisco…” mentre ricollega i dettagli cui non aveva prestato attenzione. Solo allora la sorpresa avrà davvero colpito il bersaglio.”

In primis ricordo che il brano è tratto da un libro in vendita intitolato “Per scrivere bisogna sporcarsi le mani”, ma in seconda battuta aggiungo che leggendolo si notano alcuni elementi fondamentali: ossia che l’italiano è ormai in disuso come lingua; che i correttori di bozze talvolta devono spiegare a certi ‘scrittori’ che i verbi, gli avverbi e la punteggiatura hanno un senso non puramente decorativo; che molti dei libri in vendita sono stati scritti in dialetto e poi tradotti dalle case editrici in italiano corrente; che qualunque idiota può scrivere un libro e vederlo pubblicato.
In merito poi alla tecnica stilistica su suggerita, direi che il concetto di suspance o di sorpresa è stato ampiamente discusso e spiegato dagli strutturalisti russi negli anni Settanta e per informazione, una qualunque antologia ginnasiale dà spiegazioni più esaurienti e chiare.
Ma se, in ogni caso, desideraste usare una tecnica quale la sorpresa finale, per catturare l’attenzione di chi legge o guarda ( mi riferisco al genere delle telenovelas), i libri delle serie Harmony o della classica Agatha Christie sono magistrali in questo.
Una strategia che distolga il lettore dal considerare il valore o la sensatezza della storia, per certi generi è necessaria. Eppure, senza cuore, nemmeno questo stupore artificiale resta agrappato ai nostri sensi: solo un classico o un vero testo letterario ci colpisce come il primo bacio, o il primo sorriso che ci ha regalato chi amiamo…e lì, quando riesci a far questo ed entri e resti attaccato al cuore del lettore, lì, hai fatto un dono per sempre..

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Alessia Niccolucci Sono una scrittrice e un'insegnante
Scrivo romanzi, poesie, articoli da sempre e insegno a Roma. Ma considero la mia casa la Toscana da dove provengo. Vorrei dire di più ma è già tutto sul mio sito.
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